Secondo il tantra, antica filosofia spirituale nata in India migliaia di anni orsono, nel corpo umano vi sono delle strutture “anatomiche” invisibili all’occhio umano, ma molto importanti per il nostro benessere fisico, mentale, emotivo e anche spirituale: le nadi e i chakra.
Le nadi sono dei canali energetici in cui circola il prana, l’energia vitale, mentre i chakra (che in sanscrito significa “ruota”) potrebbero essere definiti come centri energetici i quali raccolgono, trasformano e distribuiscono questa energia all’interno dell’organismo. Se paragonassimo il nostro corpo a un circuito elettrico, le nadi corrisponderebbero ai “cavi”, il prana alla “corrente” mentre i chakra ai “trasformatori”.
Il canale energetico più importante si chiama Sushumna e si trova all’interno del midollo spinale: ha origine alla base della colonna vertebrale e finisce nel punto più alto della testa. Il secondo, conosciuto con il nome di Ida, parte dallo stesso punto, si attorciglia attorno a Sushumna come un serpente e termina all’interno della narice sinistra. Anche il terzo, Pingala, compie lo stesso percorso di Ida, ma in modo speculare: il suo viaggio termina infatti nella narice destra.
Ida e Pingala si incontrano più volte durante il loro “saliscendi” ed è proprio in questi punti di congiunzione che troviamo i chakra principali (a esclusione del settimo che è situato alla sommità della testa). Questi centri sono costituiti da un insieme di vortici e sotto-vortici che vibrano a una determinata frequenza e nello yoga vengono rappresentati come fiori di loto con un colore e un numero di petali diverso per ognuno.
A ogni chakra, inoltre, è collegata una ghiandola del sistema endocrino: agendo su di essa e sugli ormoni che produce, quindi, ogni chakra è in grado di influenzare il nostro stato fisico ed emotivo. Per questo motivo, è fondamentale mantenere questi centri energetici sempre in salute e in equilibrio.
Il primo chakra: Muladhara
Il Muladhara (in sanscrito significa “radice”) corrisponde all’elemento terra, si trova in corrispondenza del perineo, tra l’ano e i genitali, e distribuisce l’energia verso le anche, le gambe e i piedi. È rappresentato da un cerchio circondato da quattro petali di loto e con un quadrato al suo interno. Il colore che lo contraddistingue è un rosso rubino e, a livello fisico, è collegato alle ghiandole surrenali. Il suo compito principale è quello di soddisfare i bisogni primari e garantire la nostra sopravvivenza.
Il secondo chakra: Svadhisthana
Il Svadhisthana (che significa “luogo di dimora”) corrisponde all’elemento acqua e si trova vicino al primo chakra, alla base dell’osso sacro. Il suo colore di riferimento è l’arancione e viene rappresentato da un cerchio con sei petali attorno. Collegato al pancreas, controlla le funzioni di reni, ovaie, testicoli e sistema linfatico. Il secondo chakra è profondamente connesso alle emozioni e alla sessualità. Nella nostra vita, riflette cosa ci piace e cosa non ci piace, ciò verso cui siamo attratti e ciò verso cui opponiamo resistenza.
Il terzo chakra: Manipura
Conosciuto anche come plesso solare, il Manipura chakra (ovvero “città dei gioielli”) corrisponde all’elemento del fuoco e lo troviamo sotto allo sterno nella regione dello stomaco. Il suo simbolo è costituito da un cerchio con attorno dieci petali di loto e un triangolo inscritto al suo interno. È caratterizzato dal colore giallo e si connette fisicamente al pancreas e alle ghiandole del surrene. Regola il sistema respiratorio, l’apparato digerente e il sistema nervoso simpatico. Il Manipura governa l’autostima, il desiderio di agire e quindi anche il rapporto che abbiamo con gli altri. Se questo chakra è debole, avremo difficoltà a prendere decisioni e saremo quindi più timidi e rinunciatari.
Il quarto chakra: Anahata
Il chakra del cuore (Anahata significa “suono non percosso”) è connesso all’elemento aria e si colloca per l’appunto nel torace in corrispondenza della regione cardiaca. Qui, come simbolo, abbiamo un cerchio circondato da dodici petali e, all’interno, una stella a sei punte. Il suo colore è il verde e, a livello fisico, è connesso alla ghiandola del timo. Governa il sistema immunitario ed è responsabile della salute di cuore e polmoni. L’Anahata è fondamentale per le relazioni e per la capacità dell’individuo di amare ed essere amato, nonché di provare gioia e compassione.
Il quinto chakra: Vishuddha
Il quinto chakra è connesso all’elemento dell’etere ed è situato nella gola, poco sotto al pomo d’Adamo. Di colore blu cielo, viene simboleggiato da un cerchio con sedici petali attorno e all’interno troviamo un triangolo che, a sua volta, contiene un altro cerchio. Fisicamente si connette alla tiroide ed è responsabile della nostra capacità di comunicare ed esprimerci.
Il sesto chakra: Ajna
Il sesto chakra, conosciuto anche come terzo occhio, corrisponde all’elemento della luce e lo troviamo in mezzo alle sopracciglia, al centro della testa, in corrispondenza della ghiandola pituitaria, a cui è fisicamente connesso. Di colore indaco, il suo simbolo antico è rappresentato da un cerchio con due grandi petali, uno per lato, e un triangolo inscritto al suo interno. Governa il sistema nervoso e, se ben funzionante, garantisce intuizione, intelligenza, saggezza e lucidità mentale.
Il settimo chakra: Sahasrara
Il chakra della “corona” si trova nel punto più alto della testa e costituisce il nostro punto di connessione con l’universo. Viene simboleggiato da un fiore di loto bianco e viola con “mille petali”, che è anche il significato del suo nome sanscrito. Fisicamente connesso con la ghiandola pineale, è responsabile del sistema nervoso centrale, del sistema muscolare e scheletrico. Grazie al settimo chakra, siamo in grado di giungere a una forma di conoscenza trascendente, cioè alla consapevolezza che siamo tutti quanti delle entità spirituali incarnate, temporaneamente, in un corpo fatto di materia.
Come abbiamo visto in questa rapida rassegna, certamente non esaustiva, i chakra fanno parte di un sistema energetico superiore a quello fisico e, pur non essendo delle realtà materiali visibili né a occhio nudo né con il più sofisticato dei microscopi, sono in grado di influenzare il nostro stato fisico ed emotivo. Per la nostra realizzazione come esseri umani, è necessario che tutti e sette i chakra principali siano equilibrati, sani e in armonia tra di loro. In questo senso, la disciplina dello yoga, la quale comprende sia tecniche “fisiche” come le posizioni (dette asana) sia tecniche meditative in grado di agire su più livelli di coscienza, è sicuramente indicata per poter lavorare in profondità sui chakra e sulla circolazione dell’energia vitale.
Sarebbe riduttivo, infine, considerare lo yoga come una forma di ginnastica o di stretching. Lo yoga, a differenza di altre discipline, agisce in modo più sottile e i suoi benefici si possono apprezzare anche nel nostro modo di essere e di affrontare la vita. In altre parole, è capace di trasformarci.