La tiroide è la nostra migliore amica. Questa simpatica ghiandola endocrina a forma di farfalla, situata nella parte anteriore del corpo e palpabile tra le dita durante la deglutizione, è infatti di fondamentale importanza per il corretto funzionamento del nostro organismo.
Dal greco, il termine tiroide significa “scudo oblungo” e, in un adulto normale, pesa circa 20 grammi. A livello anatomico, è costituita da due lobi, destro e sinistro, uniti tra loro da una specie di ponte, detto istmo.
Come ogni ghiandola che si rispetti, il suo compito è principale è quello di produrre ormoni, e in particolare:
- Gli ormoni T3, conosciuti anche con lo scioglilingua di triiodiotironina
- Gli ormoni T4, o tiroxina
- L’ormone calcitonina
Gli ormoni tiroidei T3 e T4, nello specifico, vengono prodotti dalle cellule follicolari, mentre la calcitonina dalle cellule C, dette anche parafollicolari, all’esterno dei follicoli. La produzione di T3 e T4 da parte della tiroide viene stimolata dall’ipofisi attraverso l’ormone tireostimolante TSH.
Gli ormoni tiroidei regolano molti processi corporei, tra cui la respirazione, il battito cardiaco, la temperatura del corpo, lo sviluppo del sistema nervoso centrale e l’accrescimento corporeo. Inoltre, hanno effetti molto potenti sul nostro metabolismo, cioè sono in grado di aumentare il metabolismo basale e l’attività metabolica dei tessuti, nonché la risposta dei tessuti stessi a produrre dopamina, adrenalina, noradrenalina, vale a dire tutti quegli ormoni necessari per affrontare situazioni di stress.
La calcitonina, invece, serve a controllare il livello di calcio nel sangue. Ricordiamo che il calcio è una sostanza fondamentale per la corretta contrazione dei muscoli, e quindi anche del cuore.
Per la salute della tiroide, è essenziale rifornire l’organismo di iodio, in quanto è un minerale contenuto negli ormoni da essa prodotti, e selenio, che protegge la ghiandola dal danno ossidativo. La dose giornaliera raccomandata di iodio, che si può trovare nel pesce oppure nell’aria di mare, è di 150 microgrammi. Per quanto riguarda il selenio, un potente antiossidante, la quantità consigliata varia tra i 60 e gli 80 microgrammi al giorno.
Le disfunzioni della tiroide: ipotiroidismo
Quando l’attività della tiroide rallenta, producendo quindi meno ormoni di quanti ne sono richiesti a livello fisiologico, si parla di ipotiroidismo. Se non trattato, questo disturbo può causare obesità, infertilità e problemi cardiaci.
I sintomi dell’ipotiroidismo possono essere:
- Aumento di peso
- Perdita di capelli e pelle secca
- Stipsi e nausea
- Mestruazioni dolorose e prolungate nel tempo
- Irritabilità, ansia, insonnia e depressione
- Aumento della pressione sanguigna
- Aumento del colesterolo
- Affaticamento
- Brividi e convulsioni
Se l’ipotiroidismo viene curato adeguatamente attraverso l’ormone tiroideo sintetico, è possibile ristabilire al 100% il corretto funzionamento metabolico dell’organismo. Pertanto, possiamo ritenere che, una volta che il livello di T3 e T4 ritorna ai livelli fisiologici, le prestazioni fisiche e atletiche non siano affatto compromesse.
Chi soffre di questa disfunzione avrà un metabolismo “rallentato” e pertanto potrà trarre un sicuro giovamento dall’esercizio fisico. In particolare, sono consigliate tutte le tipologie di interval training, come HIIT, Tabata o PHA, vale a dire quei metodi in grado di stimolare l’EPOC (il consumo di ossigeno post-allenamento), e in generale, tutte le attività lattacide o anaerobiche.
Le disfunzioni della tiroide: l’ipertiroidismo
L’ipertiroidismo, invece, è il fenomeno opposto: si ha un eccesso nella produzione di ormoni da parte della tiroide. Questo può causare nervosismo, iperattività, perdita di peso e aumento della frequenza cardiaca. Il metabolismo basale risulta quindi molto elevato e, generalmente, si assiste a uno squilibrio anche per altri tipi di ormoni. Per esempio, un eccesso di ormoni surrenali come il cortisolo può determinare l’erosione di tessuto muscolare, rendendo difficile costruirne di nuovo.
I sintomi dell’ipertiroidismo sono:
- Secchezza e dolore agli occhi, lacrimazione
- Tachicardia, cioè numero di battiti accelerato
- Sensazione di sete
- Aumento dell’appetito e disturbi gastrointestinali come diarrea e dolori all’addome
- Osteoporosi, vale a dire riduzione della densità ossea
- Perdita di tono muscolare
- Tremori al corpo e agli arti
- Sudorazione
- Infertilità e scarse mestruazioni
- Irritabilità, depressione, insonnia, ansia
- Ingrossamento della ghiandola (gozzo)
- Perdita di peso e difficoltà a prendere peso
- Stanchezza generale e intolleranza al caldo
Nelle persone affette da questo disturbo, la frequenza cardiaca accelerata e la perdita di massa muscolare portano rapidamente ad affaticamento, rendendo quindi insostenibile l’attività fisica e aumentando il rischio di complicazioni cardiovascolari.
L’esercizio intenso andrebbe un tantino evitato, perlomeno fino a quando il livello degli ormoni tiroidei non rientra nella norma. Questo non significa che bisogna smettere del tutto di praticare attività motoria. Se ben dosata, infatti, questa può contribuire al miglioramento del sistema cardiovascolare, al rafforzamento di muscoli, ossa e articolazioni e, in generale, al benessere psicofisico.
In particolare, è consigliato:
- Prediligere attività come yoga e pilates, le quali, con il loro basso impatto cardiovascolare, sono in grado di far lavorare tutto il corpo senza affaticarlo in modo eccessivo.
- Utilizzare metodi di allenamento con serie, ripetizioni e recuperi completi per un’efficace stimolazione del testosterone.
- Preferire esercizi fondamentali che reclutino ampi gruppi muscolari, in modo tale da svolgere un elevato volume di lavoro in meno tempo.
- Limitare il numero di esercizi mono-articolari dopo quelli più impegnativi.
- Prevedere sempre, in fase di programmazione, adeguati periodi di scarico al fine di non stressare eccessivamente l’organismo e dargli modo di recuperare.
- Evitare tecniche ad alta intensità, come circuiti, stripping, superset, set giganti.
Tirando le somme
Come abbiamo visto, la tiroide può influire notevolmente sulle prestazioni nello sport e nell’esercizio fisico. La sua attività, sia essa eccessiva oppure carente, può determinare alterazioni significative del metabolismo e anche della composizione corporea.
In entrambi i casi, l’esercizio fisico regolare può avere dei benefici interessanti, purché applicato cum grano salis e non con la smania di ottenere risultati a ogni costo.
È inutile sottolineare, ma lo faccio lo stesso, che tutte le problematiche della tiroide rientrano nel campo medico e quindi vanno valutati e trattati da personale medico competente. Se pensi di avere problemi come quelli descritti fin qui, corri subito dal medico. Ma senza correre troppo. 😊