L’uomo è una specie proprio curiosa. Durante la sua evoluzione ha impiegato migliaia di anni per conquistarsi la postura eretta, ma poi, come il peggiore degli Homer Simpson, si è impigrito a tal punto da voler inventare l’oggetto più sciagurato di tutti i tempi: la SEDIA.
La troviamo un po’ ovunque, a scuola, in ufficio, in auto, sui mezzi pubblici, nei bar e nei ristoranti, dal barbiere e dal medico, e anche a casa sotto forma di confortevoli divani e poltrone.
No, non voglio farti rinunciare alla tua poltrona preferita, ma facci caso. Il 99% delle sedute in cui ti imbatterai nella vita avranno in comune una particolare caratteristica: per come sono fatte, e se ci stai seduto con la schiena dritta, ti fanno flettere le anche fino a formare un angolo di novanta gradi tra le gambe e il busto.
Dunque, ne deduciamo che, secondo gli esperti di ergonomia, questa è la posizione ideale che dovrebbe assumere ogni giorno il nostro corpo.
E ne siamo talmente convinti che nemmeno ci facciamo venire più il dubbio. La sedia è diventata un normalissimo oggetto della quotidianità che non ci spaventa minimamente, anche se dovrebbe.
A lungo andare, per quanto possa sembrare comoda e rilassante, la posizione seduta sarà devastante per la schiena e, di riflesso, anche per la qualità delle nostre vite.
Ohibò, e come fa una semplice sedia a distruggermi la schiena?
Il motivo è presto detto. La nostra colonna vertebrale si è evoluta per mantenere la postura eretta e non certo per stare seduti così a lungo e in modo tanto innaturale. Anche se il nostro corpo, a livello meccanico, è in grado di creare un angolo perfetto di novanta gradi tra il bacino e il busto, non significa che sia proprio felice di farlo.
Fin dai tempi della scuola, gli adulti ti raccomandano di stare ben dritto sulla schiena e non ingobbirti troppo. E la stessa solfa si ripete in ufficio per tutti coloro che sono costretti a trascorrere giornate intere davanti al computer. Certo, per la tua salute, consiglieranno caldamente di alzarti ogni due ore e sgranchirti un po’ le gambe, tenere i gomiti bene appoggiati sulla scrivania, rilassare le spalle, e via discorrendo.
Ma parliamoci chiaro.
Per quanto tu faccia del movimento o ti sforzi di mantenere la posizione più impeccabile di questo mondo, prima o poi ti stancherai di farlo, e inizierai a mettere in atto, magari a tua insaputa, delle inevitabili compensazioni. Ti accorgerai, per esempio, che la schiena, a livello lombare, si appiattirà contro lo schienale, di fatto azzerando la curva fisiologica. Oppure tenderai a scivolare un po’ in avanti con il bacino: anche in questo caso, incurverai la tua colonna vertebrale, come fosse una grande “C”.
Perdere o alterare le curve fisiologiche della schiena non è proprio una grande idea, e penso che tu sappia già cosa ti potrebbe attendere in futuro: schiacciamento e degenerazione dei dischi intervertebrali, ernie e discopatie, mal di schiena, dolori lancinanti e infiammazioni croniche.
Ovviamente, nessuno ti verrà a dire che la sedia su cui dovrai posare le chiappe per gran parte della tua esistenza è stata progettata da un folle. Ormai la frittata è fatta, ormai le sedie sono fatte così. Siamo noi che ci dobbiamo adattare, e non viceversa.
Inoltre, acquistare delle sedie veramente ergonomiche, che rispettino la “reale” fisiologia della colonna vertebrale, non è un investimento che aziende ed enti pubblici sono disposti a sostenere per la tua salute. E nemmeno tu lo saresti, vero?
Dunque, quale sarebbe la postura corretta da adottare?
Anche qui la risposta è molto semplice: la posizione migliore da seduti è anche quella che comporta il minimo sforzo e non crea tensioni inutili. In altre parole, quella che il nostro corpo assumerebbe in modo spontaneo, in totale assenza di interferenze.
Questa posizione si chiama Neutral Body Position, e la possiamo vedere lasciandoci galleggiare in piscina (o nello spazio cosmico) con i muscoli completamente rilassati. L’angolo che si ottiene tra il busto e il bacino, come si può ben vedere dalla figura, è ben più ampio dei novanta gradi a cui siamo abituati. La differenza di quaranta o quarantacinque gradi è di fatto una grande forzatura per la nostra struttura muscolo-scheletrica.
La colonna, a livello lombare, tenderà quindi a deformarsi o appiattirsi per assecondare la posizione innaturale, e ripetuta, dell’anca.
Questo disallineamento potrebbe portare con sé, nel tempo, ulteriori problematiche posturali. Non è un caso, infatti, che chi lavora molte ore in ufficio, e con poca libertà di movimento, tende spesso a soffrire anche di dolori cervicali e dorsali.
Qual è, allora, la sedia giusta su cui sedersi?
Una sedia perfetta in assoluto non può esistere, anche perché è il concetto stesso di sedia a essere innaturale per principio. A nessun animale di questo pianeta verrebbe mai in mente di costruirsi uno strumento simile per poi passarci sopra gran parte del proprio tempo. Un animale, per riposarsi o per stare “comodo”, tenderà semplicemente ad assumere posizioni sedute o sdraiate che consentano il massimo rilassamento possibile a seconda della propria costituzione.
In ogni caso, qualche Sapiens ha pensato bene di metterci qualche pezza.
La Wellness Ball, un bellissimo oggetto di design della Technogym, potrebbe candidarsi benissimo per sostituire le sedie tradizionali e dare anche un tocco di classe ai nostri uffici. Ma, se la analizziamo bene, non risolve affatto il problema dell’anca perennemente flessa. È vero che, essendo una seduta “attiva”, può stimolare di più la mobilità della colonna a livello lombare, ma l’anca rimane sempre piegata a novanta gradi. Il resto della colonna non potrà quindi rilassarsi come dovrebbe e anzi continuerà a curvarsi e deformarsi allegramente come su una comunissima sedia.
Meglio di niente, certo, ma ancora non basta.
Le sedie ideali dovrebbero quindi farci assumere una posizione con un angolo di circa 130 gradi tra l’anca e il busto, punto. Sono già in commercio, sono costose, ma per il momento sono il meglio che abbiamo a disposizione.
Non si vogliono spendere 300 euro per una sedia come si deve? Ok, ma quanto ci costeranno le visite dagli specialisti che dovranno rimetterci in sesto la schiena? Quanto costeranno a noi e al sistema sanitario tutte le lastre e le risonanze, il più delle volte inutili, per cercare ernie, protrusioni e discopatie varie?
La puoi vedere come una spesa folle, lo capisco. Ma potresti anche ribaltare un po’ la prospettiva e considerarlo come un investimento a lungo termine, molto lungo, a favore della salute, cioè per la cosa più preziosa che abbiamo.
E se non mi vuoi credere, allora ti chiedo di credere al tuo corpo e alle tue sensazioni. Scegli un giorno in cui dovrai stare per molto tempo seduto, magari con pochissime pause, e prova a entrare in connessione profonda con il tuo organismo. Osservarlo, ascoltalo, cerca di capire come si sente a stare seduto e immobile, quali muscoli devono sforzarsi, quali allentarsi. Concentrati bene sulle anche e sulla colonna vertebrale. Probabilmente, sentirai che qualcosa non va. Avvertirai disagio e tensione costanti.
E magari questo si rifletterà anche sul tuo umore, rendendoti più stanco, irritabile e giù di corda.
Ma la cosa bella è che, volendo, lo puoi evitare.